“Smetti di definirti.
Concediti tutte le possibilità di essere, cambia strada ogni volta che lo senti necessario”.


A.Jodorowsky

LE FUNZIONI ESSENZIALI

Possiamo considerare quanto assunto fino ad ora come una grande veduta panoramica, ammirata da un’altura. E’ importante avere un’idea della corrispondenza tra la mappa e il territorio, ed è utile anche avere capacità di orientamento e strumenti per il viaggio.

Una breve premessa metaforica per riassumere il senso dei capitoli precedenti, indispensabili come base per accedere a questo e ai successivi. Il senso, infatti, si dipana con l’assunzione di premesse fondamentali: accedere a questo capitolo e al concetto di funzione, senza avere compreso profondamente i precedenti sarebbe come intraprendere un’escursione bendata. Qui, infatti, entriamo nel cuore delle funzioni energetiche, del loro funzionamento, della corrispondenza vibratoria, degli equilibri che permettono le manifestazioni e la capacità del metodo terapeutico nel rispetto degli stessi equilibri.

1ª funzione: Polmoni (Yin) – Intestino Crasso (Yang)

L’essere umano, come ogni elemento del creato, è la manifestazione dell’Uno, ed è un capolavoro che alterna complessità e semplicità. Comprendere il profondo significato dei Sei Desideri e le funzioni dei Meridiani permette di comprendere e integrare le sette funzioni energetiche. Per favorire la prima funzione è decisivo soprattutto l’aver acquisito il concetto e processo di scambio e le sue dinamiche, che già a livello cellulare/embrionale determinano evoluzioni futuribili. Ciò è tale proprio perché la prima funzione si affida a due organi fondamentali per il funzionamento del complesso corporeo, Polmoni e Intestino Crasso, deputati allo scambio o all’eliminazione, esattamente come il principio della prima funzione, che li regola e senza la quale non potrebbero esistere le altre. E’ fondamentale, infatti, un atto di scambio tra l’interno e l’esterno così come lo è l’atto respiratorio; a voler ben guardare nella respirazione, questo scambio diventa l’alternanza del pieno e del vuoto. Il principio su cui si regola l’intera esistenza è, invero, il principio di scambio, il quale però non è possibile senza una definizione di confini, poiché essi determinano e differiscono le parti, il sopra dal sotto, il dentro dal fuori, e un singolo (io) dagli altri (loro).

E’ auspicabile per l’armonia di tutte le cose che i confini non siano mai rigidi, ma come in questo caso semplicemente elastici, o ancor meglio fluidi, così da permettere l’entrata e l’uscita delle informazioni atte a mettere in essere lo scambio. L’esistenza, tutto, inizia proprio così, con una separazione del promiscuo per individualizzarsi, creando dei limiti che definiscono, dei confini, come può essere la circonferenza di un cerchio.

Una volta definiti i confini si può chiaramente individuare quanto è fuori dai confini e quanto invece è dentro i confini, rendendo possibile il movimento interno/esterno e viceversa, creando una sorta di “scambio” armonioso tra interno e movimento esterno. Abbiamo creato così l’immagine di una sorta di cellula basilare. Senza questo scambio l’esistenza non può permanere. La chiave della nostra funzione saranno quindi l’espirazione e l’inspirazione; il nostro limite dovrà essere non un muro che separa, ma qualcosa di flessibile, permeabile ma selettivo e poter continuare ad esistere come entità ben definita.

Il nucleo della cellula controllerà quelli che sono i nostri limiti e in funzione di questo controllo potremo avere individui introversi, con limiti più rigidi, o individui estroversi con limiti più ampi. Si crea così una sorta di processo nel quale l’individuo continua ad esistere rimanendo se stesso nonostante lo scambio con l’esterno.

Ogni anno rinnoviamo quasi totalmente tutto il materiale organico del nostro corpo senza però cambiare più di tanto: questo avviene perché durante lo scambio le nostre cellule, seguono lo stesso programma e hanno la stessa permeabilità e selettività nello scambio con l’esterno. Quanto più aumenta la coscienza del programma del nucleo centrale più lo scambio con l’esterno, diventa aperto e allo stesso tempo selettivo.

Il programma però non può fare delle libere scelte e variare la propria individualità a proprio piacimento: il nucleo, infatti, contiene l’identità della propria individualità, lo IO, che limita il nucleo nello scambio.

La periferia del nostro “contenitore” dovrà quindi essere sempre in comunicazione con il nucleo, poiché non possiamo prendere dall’esterno se prima non cediamo qualcosa dall’interno. Con l’espirazione e l’inspirazione andiamo a creare una sorta di pulsazione che ci permette di eseguire lo scambio. Senza la pulsazione non avremo lo scambio e di conseguenza l’esistenza. Diventa allora basilare capire che dobbiamo prima essere in grado di creare il movimento verso l’esterno per avere il conseguente movimento verso l’interno.

Possiamo esemplificare in vari modi l’importanza di questa fase dello scambio: abbiamo, infatti, due sistemi di eliminazione all’interno del corpo, le vene e il sistema linfatico, e solo uno di trasfusione, le arterie (i cinesi dicono che abbiamo due orecchie e una bocca perché dobbiamo ascoltare due volte prima di parlare). Questo significa che a un certo punto della vita abbiamo bisogno di eliminare più di quanto dobbiamo inserire. Terminata la fase della crescita, infatti, non avremo più bisogno di inserire nuovo materiale, ma di rinnovare quanto è già esistente. Non è normale a quarant’anni mangiare le stesse cose che mangiavamo a venti poiché non abbiamo bisogno dello stesso materiale necessario a un ventenne. Abbiamo bisogno di un accrescimento interiore che necessità, però, di altre cose.

L’organizzazione del processo parte dal nucleo, che stabiliamo come punto centrale, con la funzione di sistema nervoso centrale, in accordo con la periferia: l’Epidermis.
Nel corpo umano la pelle fa da collegamento con il cervello segnalando tutto quanto accade all’esterno, questo collegamento è chiamato Ectodermis.

Tutto ciò fa capire che è importante per noi abitare in un ambiente conforme al programma del centro che ci permetta di esistere in pace; in caso contrario vivremmo in una situazione di caos, poiché lo scambio sarebbe continuo indipendentemente dalla nostra volontà. L’ambiente in cui viviamo deve essere perciò in armonia con il centro del nostro nucleo e teoricamente guardando l’ambiente in cui viviamo, capiremmo il programma del centro. Detto in modo più morbido – per non sterilizzare la poesia della vita – possiamo considerare che ciascuno nasce con un’identità ben definita. Altrettanto dicasi per lo scopo della vita di ciascun’identità, come un bagaglio di attitudini proprie e d’informazioni tutte contenute nel centro, che messe in ordine danno significato al nostro progetto di vita.

Nella nostra funzione energetica avremo quindi i Polmoni che si occupano degli scambi con le parti “sottili” dell’area (femminile), l’Intestino Crasso degli scambi “pesanti” con i solidi grezzi (maschile).

Se immaginiamo il corpo umano come una grande cellula (vivente dinamica) avremo lo scambio dell’energia nella parte periferica della cellula, non a caso i Meridiani che controllano i flussi energetici del Polmone e dell’Intestino Crasso passano nella parte esterna del corpo. Queste zone sono legate alla perturbazione, non dell’organo ma della sua funzione energetica, che poi interessa l’organo come manifestazione fisica, come comunicazione tra l’essere sensibile e l’essere energetico. Solitamente questo blocco è caratterizzato soprattutto da una mancanza di flessibilità ma anche da un dolore o durezza della zona. Ispezionando queste zone potremo verificare se il Meridiano è libero o meno. I Meridiani, infatti, subiscono alterazioni, essi – lo ricordo – sono le nostre arterie energetiche ed esattamente come le arterie sanguigne non sono immuni da infezioni o intasamenti laddove la persona non vive l’armonia del sé e delle sue Funzioni Energetiche. Quando quest’armonia indispensabile manca, s’interrompe o viene in qualche modo disturbata ecco che accadono delle manifestazioni concrete sul piano materiare come specchio fedele del piano energetico funzionale. Per fare un esempio molto semplice della coerenza dell’energia diciamo che non possiamo avere un’attitudine che rifletta il dietro e il davanti di questo IO, una persona che si piega in avanti con le spalle ricurve come a proteggersi da un pericolo riflette insicurezza, in modo da coprire con lo Yang lo Yin. Non possiamo però rimanere in una posizione difensiva per sempre. Dobbiamo cambiare quella che è la nostra “attitudine corporale” prendere fiducia e coscienza. Allo stesso modo non possiamo nemmeno cambiare la nostra attitudine corporale se non capiamo il cuore dell’attitudine corporale stessa. L’energia del Polmone è attiva delle 3 alle 5 del mattino, ora in cui passa all’Intestino Crasso dove rimarrà fino alle 7 (i riferimenti sono da intendersi sulla base dell’orario solare locale). È interessante vedere, per capire il senso della circolazione, che parliamo di un grande circuito concentrico: si parte dall’esterno con i piedi, prosegue verso le mani per poi passare al torace e infine alla testa. Se partiamo dai Polmoni, invece, andremo verso l’esterno fino alle mani; per l’Intestino Crasso partiremo dal pollice delle mani, risaliremo lungo le braccia e passando dalla spalla arriveremo alla testa. I sintomi più frequenti dell’interruzione dell’energia funzionale qui citata sono fenomeni di depressione, tristezza, ansietà, dipendenza, speranza, inspirazione.

Le influenze esterne (vento, freddo, secchezza) fanno parte della funzione metallo, che regola la funzione di essiccazione. Quando l’epidermide è troppo secca, abbiamo un problema con la funzione dell’Intestino Crasso: si tratta di un processo inconsapevole che regola il riassorbimento dell’acqua che ingeriamo durante la digestione regolando la quantità di acqua necessaria a creare la “zuppa” semiliquida contenente tutto il nutrimento. Se dovessimo avere un problema come ad esempio, una colite che ci porta ad avere una mancanza di acqua o una mancanza nella regolazione del riassorbimento dell’acqua il primo avviso di questo problema sarebbe segnalato dalla secchezza della pelle, poiché la funzione regola anche lo stato dell’epidermide. Durante la giornata, per digerire, il corpo umano produce circa 9 litri di succhi digestivi comprendendo succhi gastrici, saliva, bile. Chiaramente nessuna persona però beve 9 litri di acqua durante il giorno e diventa palese l’importanza della funzione di riassorbimento dell’acqua all’interno dell’Intestino Crasso.

Altre influenze esterne sono sapori acri e piccanti e il colore bianco e blu chiaro danno energia alla coppia energetica Polmone-Intestino Crasso.

L’espressione energetica del funzionamento di questa funzione si caratterizza dalla vitalità dei peli sull’epidermide, l’uomo legato al Cielo (peli) la donna legata al Cielo (capelli). Normalmente una persona pelosa è dotata di una buona energia di base nei Polmoni.

 

Fig.19 Polmone (Yin) Intestino Crasso (Yang) (Yin linea tratteggiata-Yang linea continua)

2ª funzione: Stomaco (Uomo Yang) – Milza-Pancreas (donna Yin)

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