“Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti, sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime”.

Sant’Agostino

PARASSITISMI ENERGETICI

Do per acquisito il fatto che chi legge ormai abbia costatato nel corso degli avvenimenti della vita elementi sufficienti per comprendere che il cosiddetto” caso” in realtà non esista e che si utilizzi questa parola per tentare di spiegare l’inspiegabile alla maggior parte delle persone; ai più attenti, invece, la riducente spiegazione del fenomeno “caso” può apparire quasi offensiva. I testi “esoterici” (nascosti), utili per la formazione di una cultura personale sull’argomento, sono ormai di reperibilità immediata. Segno del cambiamento dei tempi in cui viviamo.

 

L’accesso alle informazioni che possediamo oggi era impensabile solo sessant’anni fa, questo si può spiegare come semplice progresso tecnologico oppure come segno del tempo in cui viviamo, per consentire a chiunque di poter sviluppare liberamente il proprio sapere personale e raggiungere gradi di coscienza sempre più elevati e stati d’interiorità più profondi. “Legge di attrazione”, “sincronicità”, “bio- analogia”, “meta-genealogia”, non sono più quindi dei temi sconosciuti, così come lo era tempo addietro, non sono argomenti inventati da una cultura new age, nemmeno il frutto di studi recenti ma prosecuzioni attualizzate da moderni ricercatori animati dal fuoco interiore della ricerca, dalla canalizzazione d’informazioni provenienti dall’Akasha o da libri sapienziali tenuti in tempi remoti e religiosamente occultati dal potere temporale e politico per evitarne la diffusione. La “Cosmogonia dei Rosacroce”, libro dell’ordine dei Cavalieri di Malta, solamente trentacinque anni or sono era acquisibile unicamente se si possedevano contatti diretti e personali con qualcuno che “orbitasse” nell’ordine. Oggi si trova online a disposizione di chiunque, avendo perso il carattere criptico e per pochi, di un tempo. Possiamo dire che la divulgazione di pensieri non esclusivamente efferenti a testi sacri classici in epoca moderna, ci provengono dal passaggio di figure come Helena Petrovna Blavatsky, iniziatrice della società Teosofica (scienza divina), un movimento di riscoperta di testi induisti e buddhisti e altri ancora, o da ricercatori come Steiner, Gurdjieff, Krishnamurti, Aïvanhov, Jung – solo per citarne alcuni – che hanno consacrato la loro esistenza al risveglio di una realtà sensibile interiore fino a quel momento sopita.

 

Questo capitolo non pretende di essere esaustivo sull’argomento ma può essere utile per introdurre chi legge in una realtà meno visibile ma non per questo meno reale, una realtà fatta di risonanze, vibrazioni, energie sottili, basso astrale, entità disincarnate, pulse biologico, aura, chakra, tutte presenze invisibili agli occhi ma costruttrici di effetti manifesti come manifesta è la presenza dei meridiani energetici nel corpo umano. Che se ne abbia percezione oppure no, essi esistono, indipendentemente dal fatto di comprenderne il senso oppure no.

 

La fisica quantistica ha ben mostrato, ormai da molto tempo, che sia la luce sia le particelle che costituiscono gli atomi – cioè gli elementi fondamentali che compongono la materia – (quindi noi stessi e la realtà a noi manifesta) sono costituite da minuscoli concentrati di energia detti Quanti, che hanno una duplice natura: ondulatoria e corpuscolare.

Pertanto, a livello subatomico, la materia presenta le caratteristiche tipiche delle onde e solo all’atto dell’osservazione assume un comportamento corpuscolare. E’ dimostrato che le particelle subatomiche che formano la materia si manifestano soltanto all’atto dell’osservazione. Fino a quel momento, cioè fino a quando “qualcuno” non le osserva, esiste solo il potenziale della particella sotto forma di un’onda energetica, che contiene in se tutte le possibilità.

 

All’atto dell’osservazione, una particella prende vita occupando una delle possibilità, solitamente quella che ci aspettiamo. L’aspetto sconvolgente ma anche illuminante di queste scoperte è che tutto l’universo e noi stessi siamo formati da particelle; le stesse particelle che esistono come materia quando le osserviamo ed esistono come onde di possibilità quando non le osserviamo.

 

Le proprietà delle vibrazioni dell’onda quantistica furono descritte matematicamente dall’Equazione d’onda di Schrodinger, matematico e fisico austriaco (1887-1961) che per tale scoperta nel 1933 fu insignito del premio Nobel. A intuire la duplice natura, corpuscolare e ondulatoria della materia fu il matematico e fisico Louis De Broglie (1892-1987) che ottenne il premio Nobel nel 1929.

 

E’ interessante comprendere che la scienza altro non fa che “misurare” la realtà. Non la anticipa, al massimo la “misura” con i dati in suo possesso. Tutti gli studi scientifici “attestano solamente”, sono dei “metrizzatori”. Gli indirizzi di ricerca le ipotesi su cui “indagare” sono frutto di teorie, d’intuizioni empiriche, sapienziali, rese successivamente “misurabili” unicamente perché “immaginate, cercate e trovate” nell’infinito campo delle possibilità, da ricercatori vissuti anteriormente o contemporaneamente all’epoca. Picasso, in una sua celebre frase, affermava “io non cerco, io trovo!”. Certo, anche tra gli scienziati esistono ricercatori intuitivi. Lo stesso Einstein affermò che “Dio non gioca a dadi”.

 

Per essere efficaci in prima persona, poter interagire terapeuticamente e lavorare sul piano vibratorio è anzitutto necessario compiere un percorso personale su di sé, mettere da parte orgoglio, pessimismo, egoismo, dubbi, paura, tristezze, ambizioni personali e prese di potere.

Valorizzare invece la gioia di vivere, il coraggio, la solidarietà, l’espressione giusta, l’amore, la compassione, l’umiltà e il donarsi.

 

E’ molto difficile misurare scientificamente gli elementi che appartengono al campo vibratorio: il compito della scienza è di dividere, analizzare e spiegare ciò che è ed esiste ma sotto un punto di osservazione puramente oggettivo o meglio scientificamente razionale.

 

Tutto questo nostro “meraviglioso” progresso scientifico non è tuttavia in grado di misurare su un vetrino di laboratorio una sola particella di amore, coraggio o ottimismo, pur avendo microscopi nucleari in grado di arrivare a scale di misurazione infinitesimali e nanometriche (un milionesimo di millimetro).

 

Possiamo dubitare dell’amore o negarne l’esistenza dicendoci che “siccome non è misurabile scientificamente” in realtà esso non esista?

 

Ognuno di noi almeno una volta nella vita si è trovato in una situazione strana in cui ha avuto la sensazione di aver già visto qualcosa che sta accadendo o anche di averlo già vissuto, cose legate a certi luoghi, emozioni sgradevoli o malesseri, oppure di sentire profumi o odori provenire dal nulla, o ancora di sentire energie potenti in certi luoghi piuttosto che indebolimenti al limite del cedimento in altri.

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